THE WITCHER, un bel casino – Analisi

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L’avevano annunciata come “il nuovo Game of Thrones“, ma The Witcher non ha nulla né di nuovo né di paragonabile alla più celebre serie. L’ambientazione non è originale e la trama è confusa. Molti sono gli spettatori che non ci hanno capito niente.
La mia impressione è che sia stata data per scontata la conoscenza del videogioco da cui la serie è tratta, omettendo alcuni necessari approfondimenti che avrebbero dato un maggiore spessore sia alla trama che ai personaggi. Non mi sorprenderebbe infatti se la maggior parte di coloro che hanno espresso un parere positivo per la serie TV siano anche appassionati del videogame. Ma per tutti gli altri, The Witcher è un bel casino.

Sul protagonista, nulla da dire. Geralt di Rivia, il witcher, ovvero il cacciatore di mostri, convince positivamente grazie soprattutto all’ottima interpretazione di Henry Cavill.
Purtroppo, rimane l’unico punto di forza su cui focalizzarsi in un mare piatto di banalità e di personaggi inutili.

Yennefer si è rivelata la principale delusione. Inizialmente suscita molto interesse, perché caratterizzata da una deformità che la rende oggetto di scherno e la fa soffrire, generando nello spettatore empatia e grande aspettativa su come potrà cambiare il suo destino.
La svolta sembra arrivare nel momento in cui inizia a studiare la magia. Ma il tutto avviene frettolosamente e  quasi senza che lo spettatore se ne accorga. Si perdono quei tratti più originali che la distinguevano, lasciando spazio ad una personalità indefinita. Per di più sembrerebbe essere addirittura temuta per il suo potere, cosa che non viene assolutamente giustificata.

Per tutta la storia la caratterizzazione di Yennefer è volatile: a volte sembra buona, altre volte, invece, pare debba reincarnare la temibile Morgana del ciclo arturiano. Il problema è che non diventa niente e peggio ancora non si capisce perché sia così temuta, dato che non la vediamo mai fare alcunché… Giusto un paio di incantesimi da quattro soldi.

Stessa condizione quella di Ranuncolo, un bardo che avrebbe dovuto regalare qualche momento di divertimento, ma che sfortunatamente fallisce nel tentativo. Sembra una versione emo di Daniel Radcliffe e come il celebre maghetto da lui interpretato, Ranuncolo si dimostra inutile.

E questi erano i personaggi più “interessanti”, per i quali non avviene la benché minima evoluzione, né psicologica né fisica (nonostante il trascorrere del tempo). Sugli altri non vale neanche la pena sprecare parole, così come per le vicende, che non portano mai a nulla di realmente significativo. Si potrebbe quasi dire che la storia è assente. Ma più problematica è la narrazione. I salti temporali mai espliciti, rendono difficoltoso seguire la trama (tant’è vero che Netflix ha dovuto pubblicare una cronologia ufficiale di quello che si vede negli episodi, nonostante non ci siano viaggi nel tempo!) e non si capisce mai quanto tempo sia passato fra un evento e l’altro.

Da notare che nonostante si faccia continuamente riferimento alla magia, di magico non c’è quasi nulla e i pochi incantesimi che si vedono non portano con sé alcuna volontà di stupire lo spettatore (né visivamente, né concettualmente).

Infine, senza troppo spoilerare, devo per forza fare un’osservazione sulla battaglia, la classica battaglia dei “tanti cattivi contro i pochi valorosi” che non può mancare in ogni film o serie TV fantasy e che quasi sempre evade qualunque logica strategica. Anche questa è senza senso. Una stranezza su tutte: nonostante la presenza di un grande esercito, sembra che gli uomini vengano mandati a combattere uno alla volta. Per la serie “non abbiamo abbastanza comparse e non possiamo spendere troppo in effetti speciali”.

In conclusione, The Witcher è un’occasione mancata. Un’interessante idea dall’alto potenziale sprecato, che avrebbe potuto essere davvero molto di più.

 

P.S. Belle le musiche, ma non quelle cantate dal bardo ovviamente (che lasciano molto a desiderare). Più che altro ho apprezzato il tema principale del witcher, per la sua capacità di generare molto hype! 👌

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Pubblicato da AboutART

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