Lo Shintoismo. Onorare i Kami – RECENSIONE

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Il libro “Lo shintoismo. Onorare i kami” di Sasori, presenta contenuti interessanti e tratta temi molto utili per comprendere lo shintoismo, ma include anche continui errori di sintassi e diverse affermazioni che appaiono contraddittorie. Ma andiamo con ordine partendo dalle contraddizioni.

Fin da subito, Sasori dice di non voler proporre un confronto con altre religioni ma piuttosto di voler parlare dello shintoismo unicamente per ciò che è, eppure non mancano i paragoni (a volte quasi sotto forma di “frecciatine”) con altri culti e in particolare con la religione cristiana.
Un altro esempio è quando ci spiega che lo shintoista si rivolge ai kami per ringraziarli e non per chiedere favori (come accade in occidente), per poi contraddirsi svelandoci che alla preghiera di ringraziamento possono seguire immediatamente “preghiere di richieste” ed è possibile “esprimere desideri verso i kami” (cit. da p.159).

Un altro esempio ancora di queste contraddizioni è quando l’autore scrive che la religione shintoista non viene “imposta” come succede in occidente, per esempio attraverso il catechismo. Subito dopo leggiamo che lo shintoismo è parte fortemente integrante della cultura e delle usanze della famiglia giapponese e tali tradizioni vengono apprese dai bambini fin dalla più tenera età. Non è anche questa (come per ogni altro credo) una forma di “imposizione” al pari del catechismo?

A mio parere, nell’apprezzabile tentativo di affrontare lo shintoismo unicamente dal punto di vista giapponese, la grande passione dell’autore per questo argomento emerge a discapito di un punto di vista oggettivo ed è causa di una carenza di accuratezza.

Problema altrettanto grave che ho riscontrato leggendo il libro è il modo in cui è scritto. Sebbene la forma colloquiale favorisca la scorrevolezza, la punteggiatura non sempre corretta e le frasi spesso troppo lunghe a volte rendono necessaria una rilettura di alcuni concetti (c’è una frase che inizia circa a metà pagina 134 e finisce quasi alla fine di pagina 135!). Sono inoltre presenti frequenti ripetizioni, in genere ridondanti ma a volte paradossalmente utili per non perdersi nei periodi interminabili.

Un’annotazione puntigliosa riguardo la mancanza di cura  nell’impaginazione: alcune frasi vanno a capo lasciando molto spazio vuoto nonostante la parola successiva sia corta…

“Lo shintoismo. Onorare i kami” è un libro che cerca di rispondere ai quesiti più importanti partendo dalle origini e tentando di evitare qualunque contaminazione. In alcune occasioni, ciò avviene probabilmente con ingenuità o in assenza di una profonda riflessione e pertanto l’analisi non appare essere sempre sufficientemente autoconsapevole, lasciando qualche dubbio nel lettore attento. Bisogna altresì riconoscere che sono presenti tante informazioni sinceramente molto interessanti (specialmente per chi si avvicina per la prima volta allo shintoismo, ma non solo), tuttavia, personalmente, preferirei ritrovarle in un libro che non presenti una struttura così cedevole.
Rimane sicuramente apprezzabile l’impegno profuso in questo libro nel promuovere la conoscenza di una religione così poco trattata in Italia eppure così tanto affascinante!

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Pubblicato da AboutART

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